Bula Bula
Bula Bula album in studio | |
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Artista | Mina |
Pubblicazione | gennaio 2005 |
Durata | 53:11 |
Dischi | 1 |
Tracce | 12 |
Genere | Folk Pop |
Etichetta | PDU/GSU |
Certificazioni | |
Dischi di platino | Italia[1] (vendite: 130 000+) |
Mina - cronologia | |
Bula Bula, pubblicato nel 2005, è un album della cantante italiana Mina.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]«Bula Bula è l'isola che non c'è. Un luogo dello spirito, protetto dal mare. Dunque un rifugio, lontano dai territori scoscesi del mondo e dalle sue musiche aspre, dai giornali, dalla tv. Da quell'isola ipotetica spicca [...] il volo l'album eponimo, Bula Bula, che Mina afferma, sorniona, di aver registrato proprio là [...]. In copertina c'è lei, [...] irreale o surreale, [...] vestita d'un lungo drappo come una statua antica, la lunghissima treccia legata alla proboscide d'un elefantino, sullo sfondo erba e alberi, il cielo [...] incendiato dal tramonto»[2]. In totale, «dodici canzoni, per un album che in ogni brano lascia esplodere la voce inimitabile e inconfondibile di Mina in tutta la sua classe ed eleganza. Tra i brani c'è un po' di tutto il sapore musicale»[3]: dal pop puro al jazz al blues allo swing (e un po' di dance-music nella fantomatica traccia in coda a La fretta nel vestito). «Vola solare e un po' Philadelphia Sound»[4] il pezzo d'apertura, Vai e vai e vai, storia di «un uomo che non ha il coraggio di fare il passo decisivo fra amante e moglie»[5]. «Solleticante»[4] è Portati via, scritto dal redivivo Stefano Borgia, «classico pezzo alla Mina, soft con il ritornello che esplode»[5], mentre tutt'altro che Fragile - pezzo scritto da Gennaro Cosmo Parlato - sembra la Tigre nell'affrontare la seconda ballad dell'album. La quarta traccia è la raffinata Se, brano scritto da Alex Britti in cui «Mina rende palpitante il senso assorto della memoria e del rimpianto, l'inquieta verità del sogno ad occhi aperti che è poi lo strascico dell'amore finito»[2]. Dopo l'«ampia ballad stile '60»[6], Fra mille anni, la prima cover dell'album: La fin des vacances, antico brano scritto a quattro mani da Boris Vian e Henri Salvador negli anni '50, «dove la grandezza dell'interprete fa tutt'uno con la grandezza del brano [...]. Il tema della memoria e della nostalgia, della precarietà e del desiderio rinnovato, trovano nel testo di Vian e nella musica di Salvador, una densità di pathos e di dolcezza che solo Mina poteva restituire così verace, e sognante. Con un contrabbasso, una batteria e due chitarre a suggerire scenari da cave parigina dell'età del jazz»[2]. Sei o non sei, «accattivante pop giocherellone»[7] in odore di Matia Bazar (ha fra gli autori anche Piero Cassano),autore del testo Valentino Alfano, lascia il passo all'altro gioiello dell'album, quella 20 parole «figlia di un poeta, Roberto Roversi, e di un musicista come Alberto Ravasini, che Mina propone [...] da poetessa: con un'attenzione per la parola che scava nell'animo, un senso fervente e personalissimo della prosodia e del significato»[2]. Seguono poi, nell'ordine, il funky di Bell'animalone, «divertissement in chiave paradossalmente ma compostamente erotica firmato [dagli sconosciuti] Marzio Sandro Biancolino e Marco Fedrigo»[8]; l'orecchiabile Dove sarai, di Antonio Elia e Nicolò Fragile (lo stesso autore del pezzo di apertura dell'album); la bossanova di Quella briciola in più, scritta da Maria Enrica Andolfi che ha dato a Mina in passato La bacchetta magica e Timida; e La fretta nel vestito, «canzone a misura di donna, spiritosa e abbastanza originale, sulla gelosia»[6]. Ma l'album non finisce qui: in coda a quest'ultimo brano, la Tigre ha inserito un «rifacimento scherzoso in chiave “disco” [di Fever, vecchio successo di Peggy Lee], dove nel divertito can can si sente anche la risatina di Edoardo, ultimo nipotino di Mina»[7].
In definitiva, a parte due o tre pezzi, Bula Bula è un album senza infamia né lode. «Intendiamoci: il disco è suonato e confezionato benissimo e Mina è sempre la fuoriclasse che conosciamo. Così brava che saprebbe emozionare anche cantando l'elenco del telefono. Però sono rari i momenti che escono da un seppur nobile déjà-vu»[7].
Tracce
[modifica | modifica wikitesto]- Vai e vai e vai - 4:15 - (Nicolò Fragile)
- Portati via - 3:54 - (Stefano Borgia)
- Fragile - 3:40 - (Gennaro Parlato-Leonardo Abbate-Tiziano Borghi)
- Se - 4:31 - (Alex Britti)
- Fra mille anni - 4:26 - (Daniel Vuletic-Cheope)
- La fin des vacances - 4:20 - (Henri Salvador-Boris Vian)
- Sei o non sei - 3:46 - (Valentino Alfano-Piero Cassano-Massimiliano Pani)
- 20 parole - 3:08 - (Roberto Roversi-Alberto Ravasini)
- Bell'animalone - 4:08 - (Marzio Sandro Biancolino-Marco Fedrigo)
- Dove sarai - 4:34 - (Antonio Elia-Nicolò Fragile)
- Quella briciola di più - 5:14 - (Maria Enrica Andolfi)
- La fretta nel vestito - 3:33 - (7:11) (Tullio Pizzorno)
Fever (ghost track)[9] - 3:38 (Eddie Cooley-Otis Blackwell)
Versioni Tracce
[modifica | modifica wikitesto]- Portati via:
- versione in spagnolo '07 Llévate ahora, vedi Todavía
- Sei o non sei:
- versione in spagnolo '07 No sé si eres tú, vedi Todavía
Formazione
[modifica | modifica wikitesto]- Mina – voce
- Faso – basso
- Massimiliano Pani – tastiera, cori, programmazione, chitarra addizionale
- Luca Meneghello – chitarra acustica
- Sandro Gibellini – chitarra elettrica
- Maurizio Dei Lazzaretti – batteria
- Nicolò Fragile – tastiera, programmazione, organo Hammond, pianoforte, Fender Rhodes
- Ugo Bongianni – tastiera, programmazione
- Marco Kaserer – chitarra
- Francesco Corvino – batteria
- Massimo Moriconi – contrabbasso
- Franco Ambrosetti – tromba
- Emilio Soana – tromba
- Mauro Parodi – trombone
- Gabriele Comeglio – sax
- Massimo Bozzi, Emanuela Cortesi, Giulia Fasolino, Antonio Galbiati – cori
Classifiche
[modifica | modifica wikitesto]Classifiche settimanali
[modifica | modifica wikitesto]Classifica (2005) | Posizione massima |
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Italia[10] | 1 |
Svizzera | 95 |
Classifiche di fine anno
[modifica | modifica wikitesto]Classifica (2005) | Posizione |
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Italia[11] | 24 |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Le cifre di vendita - 2005 (PDF), su musicaedischi.it, Musica e dischi. URL consultato l'8 aprile 2015 (archiviato dall'url originale il 26 maggio 2015).
- ^ a b c d Cesare G. Romana, "Mina: ritorno dall'isola che non c'è con un cd d'autore", Il Giornale del 21 gennaio 2005
- ^ Carmen Guadalaxara, "«Una donna forte che decide da sola»", Il Tempo del 21 gennaio 2005
- ^ a b Giacomo Pellicciotti, "Mina, o la festa dei nuovi autori", La Repubblica del 21 gennaio 2005
- ^ a b Andrea Laffranchi, "Mina, nessuna pietà per gli uomini", Corriere della Sera del 21 gennaio 2005
- ^ a b Marinella Venegoni, "In viaggio con Mina sulla via di Bula Bula", La Stampa del 21 gennaio 2005
- ^ a b c Diego Perugini, "Mina, l'eleganza del pop italiano ma senza scossoni", L'Unità del 21 gennaio 2005
- ^ ---, "Da oggi ritorna Mina, benvenuti nell'isola di «Bula Bula»: oltre 100mila le prenotazioni", Secolo d'Italia del 21 gennaio 2005
- ^ È una reinterpretazione di Fever, vecchio successo di Peggy Lee e contiene anche i vagiti del nipotino di Mina (il secondogenito di Massimiliano Pani), all'epoca neonato.
- ^ Classifica Fimi del 21 gennaio 2005, su fimi.it. URL consultato il 4 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 30 luglio 2012).
- ^ Classifiche annuali 2005 FIMI Nielsen, dominano gli artisti italiani, su fimi.it, Federazione Industria Musicale Italiana, 12 gennaio 2006. URL consultato il 27 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 6 maggio 2012).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Bula Bula, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) Bula Bula, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Bula Bula, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) Bula Bula, su Genius.com.